La seguente pubblicazione di SOS MEDITERRANEE vuole far luce sugli eventi che si sono verificati nel Mediterraneo centrale nelle ultime due settimane. «Sguardo sul Mediterraneo» non è inteso come un aggiornamento esaustivo, ma si propone di trattare le questioni relative alla ricerca e soccorso che si verificano nell’area in cui operiamo dal 2016, sulla base di rapporti di diverse ONG, organizzazioni internazionali e articoli dalla stampa internazionale.
Il bel tempo, a metà febbraio, ha portato a numerose partenze dalle coste libiche
Qualche giorno di bel tempo ha dato il via ad un alto numero di partenze dalle coste libiche nel weekend tra le 11 e il 13 Febbraio.
La Ocean Viking ha effettuato 5 salvataggi in 48 ore. I team di IFRC e SOS MEDITERRANEE si stanno prendendo cura di 247 persone a bordo, inclusi 52 minori non accompagnati e un neonato di 5 mesi. La Ocean Viking è stata avvisata di 3 casi di imbarcazioni in pericolo tramite l’allarme telefonico di altre ONG e di Pilotes Volontaires; un’imbarcazione in pericolo è stata avvistata dal ponte della nave e un’altra ancora è stata localizzata con il supporto dell’elicottero europeo “EAGLE II” che ha inviato diverse richieste di soccorso per l’imbarcazione in difficoltà via segnale radio.
Secondo quanto riportato da La Sicilia, nello stesso fine settimana più di 500 persone hanno raggiunto Lampedusa e sono state soccorse dalle autorità italiane sulle coste dell’isola. Tra questi, in 18 hanno segnalato che 3 persone sono rimaste disperse in mare dopo che la loro imbarcazione è stata accidentalmente speronata dai pescatori libici. Dopo la collisione, cinque persone sono finite in mare, ma solo due di loro sono riuscite a risalire a bordo. Secondo InfoMigrants/Ansa, la procura siciliana di Agrigento ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Sempre nello stesso weekend, 245 persone sono state intercettate dalla Guardia Costiera Libica e riportate forzatamente in Libia, come riporta l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.
Il numero delle vittime e dei respingimenti forzati nel Mediterraneo centrale è in costante aumento.
Le intercettazioni dello scorso fine settimana portano il numero totale dei respingimenti forzati in Libia – che non è un luogo sicuro per lo sbarco – da parte della Guardia Costiera libica a 1721 solo quest’anno, secondo l’OIM. Il 7 febbraio sono stati recuperati 3 cadaveri al largo delle coste libiche, portando a 123 il numero totale di persone morte quest’anno nel Mediterraneo centrale, secondo il Progetto Missing Migrants dell’OIM.
Nel mentre, 163 persone sono state intercettate al largo di Sfax e rimpatriate in Tunisia dalla guardia costiera tunisina durante il primo fine settimana di febbraio, riferisce InfoMigrants.
Un rapporto del Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa pubblicato questa settimana afferma che “la diminuzione degli sforzi di ricerca e soccorso di Malta negli ultimi anni, insieme alla sua mancata assistenza ai migranti salvati dalle navi delle ONG e alle sue politiche restrittive di sbarco continuano a rappresentare rischi significativi per i diritti umani – compreso il diritto alla vita – di rifugiati, richiedenti asilo e migranti nel Mediterraneo centrale”, come riportato da Malta Today. “Il Commissario invita le autorità maltesi a garantire adeguate attività di soccorso nella regione di ricerca e soccorso di Malta, rafforzare il coordinamento delle operazioni di soccorso e indagare in modo appropriato su eventuali segnalazioni di persone disperse per fornire un’assistenza tempestiva alle persone in pericolo”, continua il rapporto.
L’UE si impegna a fornire ulteriori motovedette alla guardia costiera libica nonostante i disordini politici nel paese.
L’Associated Press ha riferito che l’Unione Europea sta pianificando di fornire ulteriori motovedette alla Guardia Costiera entro l’estate. Secondo un portavoce dell’UE, al paese saranno consegnate tre imbarcazioni nuove e due imbarcazioni restaurate.
Questa dichiarazione di intenti arriva in mezzo ai disordini politici che attraversano la Libia: la Camera dei rappresentanti del paese con sede a Tobruk il 10 febbraio ha nominato primo ministro l’ex ministro dell’Interno Fathi Bashaga, dopo che il primo ministro in carica Abdul Hamid Dbeibah non ha tenuto le elezioni nazionali a dicembre, riferisce Al Jazeera. Secondo Deutsche Welle, le Nazioni Unite hanno confermato il loro continuo sostegno a Dbeibah, mentre l’esercito nazionale libico del generale Haftar ha accolto con favore la nomina di Bashaga. Secondo quanto riferito, le elezioni si terranno a giugno, ma non è stata ancora fissata una data ufficiale.
Nel frattempo, la situazione per coloro che sono detenuti arbitrariamente in Libia rimane invariata: secondo un rapporto dell’ONG Libya Crimes Watch citato dal Domani, tre uomini di origine marocchina sono stati torturati e uccisi nel centro di detenzione di Al Mayah a Tripoli.
Secondo InfoMigrants, due ex guardie di un centro di detenzione libico sono state condannate a 20 anni di carcere da un tribunale siciliano. A quanto riferito, i due uomini, originari del Bengala, sono stati riconosciuti da quattro ex detenuti bengalesi come guardie del famigerato centro di detenzione di Zuara.
Foto: Claire Juchat / SOS MEDITERRANEE
Il nostro “Sguardo” resta sul Mediterraneo. Per garantire testimonianza di quel che avviene nel Mediterraneo Centrale e per onorare i morti e i dispersi. Continuiamo a osservare e a raccontare.