Berlino, Ginevra, Marsiglia, Milano, Parigi, 21 ottobre 2019
Il 18 ottobre, due giorni dopo lo sbarco a Taranto delle 176 persone salvate nel corso delle precedenti operazioni del 12 e 13 ottobre, la Ocean Viking, noleggiata da SOS MEDITERRANEE in partenariato con Medici Senza Frontiere (MSF), ha tratto in salvo 104 persone a bordo di un gommone in difficoltà, a 50 miglia nautiche al largo delle coste libiche. Tra le persone soccorse ci sono 41 minori, il 76% dei quali non accompagnati, e due donne incinte. L’imbarcazione in pericolo è stata avvistata dalla squadra di ricerca e soccorso di SOS MEDITERRANNEE per mezzo di un binocolo.
Negli ultimi due giorni abbiamo sentito orribili storie di torture e abusi in Libia. Un ventenne della Costa d’Avorio ha raccontato al team di SOS MEDITERRANEE a bordo di aver visto le guardie nella prigione illegale di Beni Walid versare benzina sul corpo di un suo amico prima di dargli fuoco. Il suo amico è morto due giorni dopo, senza aver ricevuto alcun farmaco o cura.
Una quindicenne ivoriana ha provato per la prima volta ad attraversare il Mediterraneo nel mese di agosto con la madre e i due fratelli più piccoli. Sono stati in mare per quattro giorni e hanno visto morire due bambini piccoli e due donne prima di essere intercettati dalla guardia costiera libica e riportati in Libia, dove tutta la famiglia è stata mandata in un centro di detenzione. ‘là dentro, fanno quello che vogliono alle donne’, ci ha detto la ragazza.
“È più facile morire in mare che vivere in Libia“, dice un ivoriano di 23 anni. La storia di ognuna delle 104 persone salvate a bordo è unica, ma tutti ci dicono che la Libia è un inferno.
La Ocean Viking ha chiesto un luogo sicuro (Place of Safety) alle autorità marittime competenti. Venerdì il Joint Rescue Coordination Centre libico (JRCC) ha designato come “luogo sicuro” il porto di Tripoli, che la Ocean Viking non ha potuto accettare: nessun porto in Libia può essere considerato sicuro, secondo il diritto internazionale.
Ieri sera la Ocean Viking ha lasciato la zona di ricerca e soccorso libica e ha richiesto un luogo sicuro ai Maritime Rescue Coordination Centre (MRCC) Italiano e Maltese, chiedendo loro di coordinarsi in quanto MRCC con maggiore capacità di assistenza per facilitare lo sbarco il prima possibile.
“Ci auguriamo che le autorità marittime, con il supporto degli stati membri UE, trovino una soluzione per un rapido sbarco dei 104 sopravvissuti, in conformità con la legge”– dice Louise Guillaumat, vicedirettrice delle operazioni di SOS MEDITERRANEE.
FOTO Julia Schaefermeyer / SOS MEDITERRANEE
SOS MEDITERRANEE è un’organizzazione umanitaria europea interamente finanziata dalla popolazione solidale a livello globale e dall’appoggio della società civile. È un’associazione umanitaria indipendente da qualsiasi schieramento politico e da qualsiasi ideologia religiosa, e si fonda sul principio del rispetto degli esseri umani e della loro dignità, senza distinzioni in base a nazionalità, identità etnica, credo religioso, appartenenza sociale o politica.SOS MEDITERRANEE è un network europeo composto da associazioni in Italia, Germania, Francia e Svizzera che supportano le operazioni di soccorso in mare e le attività di testimonianza e sensibilizzazione. La sua azione si fonda sulla mobilitazione di cittadini di diversi Paesi europei, che desiderano manifestare solidarietà nei confronti di persone che, spinte da condizioni disumane e inaccettabili, fuggono attraverso il Mediterraneo, rischiando la propria vita in mare su imbarcazioni precarie.